Dopo che lo scorso 15 marzo lo Standard Europeo della Disinfestazione è stato pubblicato in lingua italiana da UNI, ANID ha attivato sull’intero territorio nazionale una serie di conferenze conoscitive al fine di illustrare alle imprese il documento e le sue possibili applicazioni operative. Gli incontri sono stati 6 e si sono svolti a Bari, Catania, Roma, Milano, Bologna e Padova, con una partecipazione complessiva di circa 200 persone in rappresentanza di altrettante aziende, di cui circa 30 riconducibili a imprese non associate ad ANID, segno inconfutabile che la Norma Europea denominata CEN 16636 sta destando interesse non solo all’interno dell’associazione.

“Questi incontri – ha affermato Sergio Urizio, (membro del Mirror Group italiano, in rappresentanza di ANID) nel corso dell’evento svoltosi a Bologna il 3 giugno scorso – servono per dare tre risposte ad altrettante domande, ovvero: cosa tratta lo Standard, come cambierà la nostra professione, che vantaggi avremo con l’introduzione della norma europea, un documento che è del tutto volontario e che verrà per forza di cose regolato dal mercato: per questo con ogni probabilità sarà più importante di una legge che presenta i caratteri dell’obbligatorietà”.

 

Dopo aver percorso le motivazioni e il lungo iter del progetto, avviato nel lontano 2008, Urizio si è soffermato ad analizzare i punti chiave della norma che sono essenzialmente due: innanzitutto il processo di erogazione del servizio e in secondo luogo le competenze del personale che lo esegue. La  Norma, quindi, identifica un procedimento standard ed i requisiti minimi, perchè un servizio di disinfestazione possa definirsi professionale per tutti gli operatori europei, anche quelli francesi, spagnoli e tedeschi che avevano già una Norma nazionale, che viene però superata ed annullata da questa, in quanto continentale

Quello che più conta oggi è il leif motiv che sta alla base dello Standard. La parola chiave infatti è prevenzione: il disinfestatore professionale non è più colui che interviene solo in fase critica, ma un consulente che viene interpellato perchè una criticità non si presenti: nella pratica non più un killer ma un esperto nella prevenzione. Altre questioni chiave sono il rispetto dell’ambiente, la tutela degli animali non bersaglio, la sicurezza degli operatori e dei clienti e, non ultimo, l’identificazione di tecniche e prodotti che riducano al minimo le sofferenze degli infestanti da eliminare.

 

Gli incontri, oltre ad un carattere divulgativo, hanno puntato con forza l’attenzione sulla ricaduta che la Norma Europea avrà sulle imprese di disinfestazione e quanto esse stesse decideranno di fare in merito a ciò.

Gli scenari possibili sono essenzialmente due: da una parte un’azienda potrebbe accettare la Norma autonomamente, adeguando il proprio modus operandi a quanto prevede, dall’altra – e su questa strada sta lavorando ANID – adottare formalmente lo Standard, con il supporto di una società di certificazione, con il compito di svolgere Auditing periodici in azienda, finalizzati ad una verifica strutturata secondo criteri verificabili da terzi e spendibili con profitto nei confronti della clientela.

 

“A questo proposito – afferma Urizio – sono in corso contatti con alcune società  di certificazione da noi selezionate fra quelle più accrdeditate nell’ambito alimentare (che fra l’altro è stato un sistema trainante per il nostro settore in questi ultimi anni), al fine di elaborare un accordo complessivo sulla gestione del processo di certificazione, sugli Auditing e anche sui costi, che sono da contenere al minimo. Abbiamo posto una condizione ben precisa in merito alla formazione degli Auditor: pretenderemo un curriculum adeguato e, se sarà necessario, ci riserveremo la possibilità di una formazione ad hoc per queste figure. 

 

Questo processo è tuttora in svolgimento e verrà definitivo con un accordo formale entro tempi ragionevolmetne brevi: successivamente ANID si impegnerà per darne massima divulgazione presso le imprese socie”. In conclusione Urizio ha affermato che ANID sta anche verificando l’opportunità, per quelle imprese interessate alla Norma, ma che non intenderanno avviare la certificazione, ad una forma di consulenza personalizzata curata dall’associazione, al fine di spiegare e supportare l’adozione di quanto prevede lo Standard, senza un processo di certificazione.