Carissimi colleghi e amici,

anche quest’anno sta volgendo al termine, e sicuramente sarà ricordato a lungo; son convinto che anche per voi, a fronte di ben altre aspettative e a dispetto di tutti gli oroscopi, il 2020 si sia rivelato un anno veramente difficile da vivere, a cui anzi abbiamo dovuto sopravvivere.

È stato un anno in cui anche gli affetti più intimi sono stati messi a dura prova e in cui, purtroppo, tante persone ci hanno lasciato, spesso senza neanche il sollievo di un abbraccio o di un sorriso.

Come comparto siamo balzati agli onori della cronaca, immortalati con addosso maschere e tute bianche, addirittura definiti “angeli” dagli stessi media che ci hanno sempre trascurato, e che continuano a non comprendere che quanto stiamo ora operando è ciò che quotidianamente svolgiamo da anni.

Un anno in cui, per le note vicissitudini, abbiamo dovuto annullare il corposo programma operativo approvato dal consiglio direttivo, fatto di incontri territoriali, di convegni, di “domeniche della salute” e di tanto altro ancora e che, appena possibile, certamente riprenderemo.

Come noto, la pandemia ha imposto restrizioni negli spostamenti e nella socialità, ma questo non ha fermato l’associazione che, anzi, riconvertendosi all’attività da remoto, ha realizzato numerosi incontri, convegni e corsi, oltre alle tante riunioni istituzionali e non solo.

È stato un anno indubbiamente molto faticoso, ma in cui il lavoro e l’impegno sono stati davvero proficui, ed è per me motivo di orgoglio constatare come ANID sia assurta a punto di riferimento non solo nella tutela della categoria, ma anche a livello istituzionale e politico.

Grazie al supporto e alla collaborazione di uno sparuto gruppo di colleghi e amici, è stata data risposta alle innumerevoli richieste di consulenza e assistenza provenienti dalle più disparate istituzioni pubbliche e amministrazioni private, senza limitazioni di giorno o di orario, e si è anche intrapreso il contrasto alle attività illecite in più modalità e in diverse sedi.

Seppur mossi da semplice volontariato e nonostante i non pochi problemi, siamo addirittura riusciti ad interloquire con le istituzioni e a reperire i dispositivi di protezione individuale necessari quando erano pressoché introvabili, ottenendone una partita contingentata.

Malgrado tutto siamo andati avanti, raccogliendo a volte anche del biasimo gratuito, ma mettendoci sempre la faccia e senza risparmiarci, a volte anche sbagliando, ma sempre in buona fede e ben consci del fatto che il partecipare alla vita associativa non può limitarsi al solo contribuire economicamente, ma richiede ben altro sforzo.

Ricordo con piacere che, all’inizio del nostro mandato, abbiamo enfatizzato la necessità di un cambio di paradigma, passando cioè da “cosa fa l’associazione per me?” a “cosa posso fare io per l’associazione?”, sottolineando come la partecipazione sia uno degli aspetti qualificanti per una associazione di categoria, che non è una sorta di “bocciofila” dove si paga per giocare.

Adesso, nel nostro settore, ANID è l’associazione di gran lunga più rappresentativa a livello nazionale nonché l’unica ad essere rappresentata in Europa, e non solo per il numero di associati, ma anche perché siamo stati i soli a rappresentare con autorevolezza la categoria a livello politico e a darle prestigio e voce con interviste in televisione, nei giornali e nelle radio.

Certo, non ci sono stati solo lodi e meriti, qualche criticità è emersa; bisogna anche saper fare autocritica e scusarsi per le mancanze, per quanto attribuibili alla peculiare contingenza vissuta, che ci ha imposto ritmi frenetici e tempi ristretti, comportando inevitabilmente qualche errore.

Un ringraziamento speciale va alla segreteria, che si è spesa con intensità e senza risparmio, così come un grazie di cuore è dovuto ai colleghi che si sono fatti carico di numerosi e gravosi impegni supportando fattivamente l’associazione.

Un mio personale ringraziamento va rivolto ai componenti della Federservizi Confindustria HCFS, ed al Presidente Lorenzo Mattioli, per il supporto datoci nelle fasi cruciali della pandemia, ringrazio inoltre il Ministero della Salute, l’ISS, il Ministero dell’Interno, il Ministero dello Sviluppo Economico, la Protezione Civile e il mondo politico e istituzionale per averci ascoltato e con i quali abbiamo collaborato, e un grazie ancora a tutti i docenti che ci hanno dato un grande contributo nella realizzazione dei vari eventi online.

Forte dell’esperienza maturata in questo 2020, in questi giorni il pensiero va anche a quanti soffrono, o vivono nel disagio, o che non hanno di che campare o, peggio, che ci hanno lasciato.

Nella speranza che si possa tornare a breve ad abbracciarci, a stringerci la mano e a guardarci sorridere senza mascherina, esprimo a tutti voi ed ai vostri cari i più sinceri e sentiti auguri del consiglio direttivo e miei personali di buon Natale e di felice anno nuovo, e vi saluto con un pensiero del Mahatma Ghandi:

Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole.

Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti.

Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini.

Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori.

Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino.