I tentativi messi in campo per cercare di contattare gli Uffici competenti al Comune di Roma per cercare di correggere gli evidenti errori tecnici messi in luce dall'ordinanza n.62/2017 del comune di Roma Capitale hanno avuto come esito solo generiche rassicurazioni.

Tutto ciò nonostante ANID abbia posto in evidenza il possibile rischio ambientale conseguente all'affidamento di tali tipologie di servizi a soggetti professionalmente inadeguati.

Pertanto lunedì 10 luglio si è deciso, unitamente a due imprese professionali nostre associate, di procedere con ricorso al TAR del Lazio per cercare di bloccare tale provvedimento che giudichiamo superficiale. Tutto questo con l'auspicio di evitare, in futuro, il ricorso allo strumento dell'ordinanza in favore di un Regolamento che metta d'accordo le parti interessate professionalmente competenti.

 

In allegato il comunicato