ANECPLA – Asociación Nacional de Empresas de Sanidad Ambiental, gemella spagnola dell’italiana A.N.I.D. – Associazione Nazionale delle Imprese di Disinfestazione, ha organizzato nei giorni scorsi l’interessante convegno dal titolo ‘Organismos de riesgo para la Salud Pública’.
È stata un’occasione utile e degna di nota per ribadire il ruolo chiave dei lavoratori della categoria a tutela della salute pubblica con particolare riferimento alla gestione degli organismi nocivi, visto il grande numero di malattie latenti presenti in tutto il pianeta.
Queste ultime sono spesso veicolate e trasmesse da uccelli, zanzare e roditori in tempi molto brevi.
In quest’ottica la terribile esperienza pandemica deve insegnare, come giustamente sottolinea il presidente di ANECPLA, Sergio Monge:
“Siamo in un momento storico critico. Abbiamo appena attraversato una pandemia e questo ha fatto aumentare la nostra attenzione verso i rischi che esistono per la salute pubblica. Uno di questi è costituito dalla concentrazione nelle aree urbane di vettori come zanzare, zecche o roditori, trasmettitori di patologie con grande potenziale pandemico”.
La filiera ha dunque bisogno di un progressivo maggior rilievo anche nell’ambito delle professioni sanitarie.
Tale “mission” vede impegnato in prima linea anche il CEPA – Confederazione Europea dell’Industria della Disinfestazione, a cui sia A.N.I.D. che ANECPLA aderiscono convintamente.
In questo impegnativo crocevia assume un ruolo fondamentale la valorizzazione della professionalità dei lavoratori della categoria come spiega il direttore dell’associazione spagnola, Jorge Galvàn:
“Crediamo fortemente nella professionalizzazione ma le normative devono sostenere tutti gli sforzi che il settore ha fatto negli ultimi dieci anni.
Non è più sostenibile la competizione commerciale con chi, senza la formazione adeguata ancora, non obbligatoria per legge, svolge l’attività a prezzi molto più bassi senza alcuna garanzia di sicurezza per l’utenza e soprattutto efficacia”.