Hyphantria cunea (o bruco americano o ifantria) è un lepidottero di interesse fitosanitario.

Infatti, le larve defogliatrici attaccano numerose latifoglie ornamentali, quali acero negundo, gelso, noce, pioppo bianco, salice, tiglio, platano, ciliegio.  Si può anche rinvenire su acero campestre, frassino, nocciolo, ecc.


Oltre al danno fitosanitario (in quanto viene compromesso lo stato vegetativo delle piante) è da considerare anche il danno estetico e la molestia che le larve possono arrecare alle persone (per es. le larve si arrampicano sui muri).


 

I monitoraggi nei confronti degli adulti sono utili (gli adulti compaiono a maggio e a luglio/agosto). Le due generazioni di larve sono presenti a giugno e a partire da fine luglio.

Evidenti sono i nidi sericei in chioma.
Gli interventi di controllo devono prevedere la rimozione e la distruzione dei nidi larvali ed interventi con prodotti fitosanitari, privilegiando misure di controllo microbiologico (impiego di Bacillus thuringiensis var. kurstaki). 
E' necessario, tuttavia, tenere in considerazione le indicazioni del PAN (Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), il quale prevede che nelle aree frequentate dalla popolazione (zone extra-agricole quali parchi e giardini pubblici, campi sportivi, aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno e confinanti con plessi scolastici, parchi gioco per bambini, superfici in prossimità di strutture sanitarie, piste ciclabili, cimiteri, ecc.) è necessario ridurre l'impiego di prodotti fitosanitari, ricorrendo a mezzi alternativi e prediligendo i mezzi biologici, meccanici e fisici.

 

Nelle aree oggetto del trattamento è obbligatorio avvisare la popolazione attraverso l’apposizione di cartelli che indicano, tra l’altro, la sostanza attiva utilizzata, la data del trattamento e la durata del divieto di accesso all’area trattata. La durata del divieto di accesso non deve essere inferiore al tempo di rientro eventualmente indicato nell’etichetta dei prodotti fitosanitari utilizzati e, ove non presente, nelle aree frequentate dai gruppi vulnerabili non può essere inferiore a 48 ore.

 

Nelle aree interessate non possono essere utilizzati prodotti fitosanitari che abbiano tempi di rientro superiori a 48 ore.
Infine, è comunque escluso l’utilizzo di prodotti fitosanitari classificati tossici e molto tossici o che riportano in etichetta le seguenti frasi di rischio: da R20 a R28, R36, R37, R38, R42, R43, R40, R41, R48, R60, R61, R62, R63, R64 e R68, ai sensi del decreto legislativo n. 65/2003 s.m.i. o le indicazioni di pericolo corrispondenti di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008.

Tali prodotti non devono, comunque, contenere sostanze classificate mutagene, cancerogene, tossiche per la riproduzione e lo sviluppo embriofetale, sensibilizzanti, ai sensi del regolamento (CE) n. 1272/2008. Si ricorda che l'impiego dei prodotti fitosanitari è necessario essere in possesso del cosiddetto "patentino" per acquistare ed utilizzare tutti i prodotti fitosanitari ad uso professionale.  

 

Dott. Francesco Fiorente – Dottore Forestale